Slitter Engeneering per applicazioni speciali di converting

Vi proponiamo un estratto dell’articolo realizzato da Andrea Spadini per la rivista Converter, in cui Massimo Cerliani, Sales Manager di Temac, ripercorre gli esordi aziendali, lo spirito innovatore e il know-how interno in automazione industriale, che ha sempre permesso a Temac di realizzare veri e propri progetti su misura per i clienti non solo nel settore del packaging flessibile, ma anche in settori collaterali altamente specializzati, dove a fare la differenza non sono i grandi numeri, ma la qualità e la specificità delle soluzioni tecnologiche adottate.
Massimo Cerliani racconta gli inizi: “Inseriti fin da subito nel settore delle macchine per il taglio da bobina a bobina, io e il mio socio di allora Guido Collavino progettavamo le macchine, le cui componenti venivano costruite da officine meccaniche di nostra fiducia, mentre noi ci occupavamo del montaggio e collaudo prima della consegna”.
“Nel corso degli anni siamo cresciuti, sia a livello di collaboratori, che anche di dimensioni, prima nella vecchia sede di Lonate Pozzolo (Va), per poi giungere quasi cinque anni fa nell’attuale plant di Cassano Magnago (Va), con ampi spazi, dove abbiamo impostato un processo di produzione di tipo industriale, che ci ha permesso anche di crescere a livello di quote di mercato, con il 60% della nostra produzione destinato all’export”.
TEMAC, I SARTI DEL CONVERTING
Oggi l’azienda ha in organico una quindicina di collaboratori, che nella nuova sede, a due passi dall’aeroporto di Malpensa, progettano e costruiscono soluzioni di taglio e ribobinatura per l’industria dell’imballaggio flessibile. Non solo: il profondo know-how presente in azienda ha consentito a Temac di ampliarsi anche ad altri settori che con il packaging non hanno nulla a che fare, ma che le hanno permesso di farsi conoscere a livello globale come un partner affidabile, capace di farsi carico delle richieste dei clienti e di tramutarle in soluzioni tecnologiche uniche nel loro genere.
È il caso ad esempio della taglierina-ribobinatrice SVD 1010 IS che verrà installata a breve in un’azienda del milanese, che si occupa di applicazioni medicali. Questa macchina, sviluppata insieme all’ufficio tecnico del cliente, verrà installata in camera bianca e tratterà materiali in tessuto non tessuto; dall’ergono mia, a soluzioni specifiche per la manipolazione delle bobine automatiche, dalla gestione e rimozione delle polveri di lavorazioni alla gestione delle temperature della macchina, fino al colore stesso della macchina: tutto è stato studiato nei minimi dettagli per adattare la taglierina-ribobinatrice a un ambiente di produzione estremamente particolare come è la camera bianca
Di seguito la video intervista a Massimo Cerliani e l’intervista completa alla rivista Converter.